The biofilm characteristics and management of skin flap infection following cochlear implantation

This study aims to assess the frequency, bacteriology, biofilm characteristics and management of skin flap infection (SFI) following cochlear implantation (CI).The study enrolled 1,251 patients receiving CI in the First Affiliated Hospital of Fujian Medical University between August 2001 and March 2021. Scanning electron microscopy (SEM) was utilised to characterise the aetiology of infection. A proposed classification system was applied to optimise treatments for post-operative skin flap infection.After CI, SFI was reported in 16 patients (1.28%) and occurred more frequently in patients under 6 years of age. Of all SFI cases Staphylococcus aureus was the most common pathogen for flap infection, with 8 cases (50%) and bacterial biofilm was evident within the jelly-like substance on the surface of implanted devices in SFI patients. A two-stage classification was proposed to optimise the treatment schemes. Conservative therapy was recommended for stage I cases and surgical treatment for stage II patients.Paediatric patients are more susceptible to SFI after CI, which may be attributed to the formation of bacterial biofilm. The proposed classification can facilitate the management of SFI.Caratteristiche del biofilm e gestione dell’infezione da flap cutaneo dopo impianto cocleare.Questo studio mira a valutare la frequenza, la batteriologia, le caratteristiche del biofilm e la gestione dell’infezione del lembo cutaneo di ricostruzione (SFI) dopo l’impianto cocleare (CI).Lo studio ha arruolato 1.251 pazienti che hanno ricevuto CI nel First Affiliated Hospital della Fujian Medical University tra Agosto 2001 e Marzo 2021. Questo studio ha utilizzato la microscopia elettronica a scansione (SEM) per caratterizzare l’eziologia dell’infezione. È stata proposta una classificazione allo scopo di ottimizzare la terapia dell’infezione post operatoria del lembo cutaneo.Dopo CI, SFI è stata segnalata in 16 pazienti (1,28%) e si è verificata più frequentemente in pazienti di età inferiore ai 6 anni. Lo studio ha rivelato che lo Staphylococcus aureus era l’agente patogeno più comune per l’infezione del lembo, con 8 casi registrati, equivalenti al 50% di tutti i casi di SFI. D’altra parte, il biofilm batterico era evidente all’interno della sostanza gelatinosa sulla superficie dei dispositivi impiantati nei pazienti con SFI. La classificazione proposta per ottimizzare gli schemi terapeutici prevede due stadi. La terapia conservativa è raccomandata per i casi di stadio I e il trattamento chirurgico per i pazienti di stadio II.I pazienti pediatrici sono più suscettibili a SFI dopo CI. La formazione di biofilm batterico può essere la causa di SFI. La classificazione proposta può facilitare la gestione degli SFI.