La breve storia del laringoscopio: dal teatro lirico al teatro operatorio

La Rivista Italiana della Medicina di Laboratorio - Italian Journal of Laboratory Medicine(2013)

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Riassunto L’intubazione endotracheale permette l’introduzione del tubo nella trachea del paziente per permettergli di respirare; per questa manovra è indispensabile l’utilizzo del laringoscopio, uno strumento che ha rivoluzionato la gestione delle vie aeree. Le fonti attendibili sull’origine del laringoscopio sono scarse; sono numerosi, invece, gli aneddoti al riguardo. Partendo dalla prima “laringoscopia rudimentale” attribuita ad Aulo Cornelio Celso, arriviamo alla dettagliata descrizione anatomica dell’intubazione a opera di Andreas van Wesel, italianizzato in Andrea Vesalio nel 1543. Dopo le esperienze degli inglesi Robert Hooke e Benjamin Guy Babington, con la parentesi italo-germanica di Philipp Bozzini, la storia del laringoscopio viene scritta soprattutto dal maestro di canto spagnolo Manuel Patricio Rodríguez García, che dette un enorme impulso allo sviluppo della laringoscopia. Lo strumento di García fu perfezionato dal medico tedesco Alfred Kirstein, che lo costruÌ cosÌ come lo conosciamo e utilizziamo oggi. Con Henry Harrington Janeway il laringoscopio assume la sua forma odierna e perde ogni funzione diagnostica, diventando lo strumento indispensabile per l’intubazione orotracheale. Le lame furono successivamente perfezionate da due anestesisti, Robert Arden Miller e Robert Reynold Macintosh, rispettivamente nel 1941 e nel 1943. Dopo essere passato nelle aule di canto liriche il laringoscopio ha conosciuto innumerevoli ritocchi e perfezionamenti, fino alla sua forma elettronica, con l’invenzione del videolaringoscopio, a opera del chirurgo americano John Allen Pacey.
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Laryngoscope,Laryngoscopy,Endotracheal intubation
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